Un cliente operante nel settore delle tecnologie adesive ha richiesto una valutazione dei livelli di inquinamento chimico, fisico e microbiologico all’interno del palazzo che ospita i propri uffici amministrativi, con particolare attenzione ad alcuni ambienti in cui sono stati segnalati dai dipendenti ripetuti eventi di irritazione delle mucose, allergia e asma.
Effettuato un sopralluogo presso gli ambienti segnalati e rilevato che non sussistevano ragioni per attendervi anomale concentrazioni di specifici agenti chimici e fisici, si è optato per condurre campionamenti per la ricerca del panel di sostanze previste per la certificazione Leed di un edificio esistente (Leed v. 4.1), ovvero: PM2.5, CO2 e i seguenti COV (Composti Organici Volatili): Acetaldeide, Benzene, Stirene, Toluene, Naftalene, 1,4 – diclorobenzene, Xileni totali, Formaldeide, Composti Organici Totali (TVOC) come definiti nella ISO 16000-6.
Per quel che riguarda la componente microbiologica dell’aria, abbiamo attuato un protocollo consolidato negli anni in collaborazione con la Dott.ssa Marinella Rodolfi, PhD, che prevede le seguenti determinazioni: carica batterica totale (psicrofila e mesofila) e carica micetica totale secondo l’approccio Dacarro (linee guida INAIL), oltre alla ricerca qualitativa di eventuali taxa fungini con azione patogena.
Gli esiti delle analisi quantitative chimico-fisiche e microbiologiche hanno mostrato la piena conformità degli ambienti di lavoro ai valori obiettivo individuati.
L’analisi micologica qualitativa ha restituito invece la presenza di Aspergillus niger, una specie fungina che può essere considerata patogena e che ha notevoli potenzialità allergeniche, soprattutto nei confronti di soggetti sensibilizzati. Inoltre è stata dimostrata la correlazione tra l’inalazione delle sue spore e l’insorgenza di infezioni polmonari in soggetti con sistema immunitario debole o compromesso.
Si ritiene che i malesseri segnalati fossero riconducibili all’inalazione di spore di questa specie fungina.
Un’opportuna azione di pulizia e sanificazione delle superfici con detergente a base di ipoclorito di sodio (candeggina) ha consentito di ripristinare le condizioni di salubrità.