Un cliente operante nel settore siderurgico ha richiesto una nostra valutazione di stress termico per i propri dipendenti operanti nel reparto fonderia, in particolare per coloro che sono addetti agli interventi sul forno fusorio. Tale mansione prevede attività con elevato sforzo in contesti particolarmente severi con riferimento alle temperature e all’irraggiamento a cui sono esposti i lavoratori; questi hanno in dotazione un abbigliamento protettivo speciale, riflettente dedicato alla protezione da esposizione a sorgenti radianti importanti.
Le valutazioni di stress termico eseguite con procedura PHS, corretta in conformità allo standard BS 7963:2000, hanno restituito esiti negativi e, il tempo limite di esposizione è risultato, in alcuni casi, inferiore a mezz’ora. Come indicato dalla normativa tecnica, per le mansioni che prevedono esposizioni così gravose è stato attivato un monitoraggio dei parametri fisiologici degli addetti. In particolare si è scelto di calcolare la temperatura del nucleo corporeo a partire dalla frequenza cardiaca degli operatori: il monitoraggio ha interessato tutti gli addetti per il tempo di un’intera settimana lavorativa e per il calcolo si è utilizzato il metodo definito in ambito USARIEM (ente di medicina occupazionale delle forze armate statunitensi).
Gli esiti di questi monitoraggi hanno indicato il superamento del limite per la temperatura rettale, pari a 38°C, per circa un quarto delle situazioni espositive esaminate. Questo risultato indica che il rischio da stress termico è effettivamente presente, pertanto sono state elaborate misure di prevenzione e protezione di tipo organizzativo oltre all’attivazione della ricerca di giubbotti raffrescanti adeguati all’ambiente e al tipo di lavoro da eseguire.
Per approfondimenti invitiamo alla lettura dell’intervento “ACCERTAMENTI DI STRESS TERMICO MEDIANTE MONITORAGGIO DELLA FREQUENZA CARDIACA DEGLI ESPOSTI” al Convegno Nazionale dBA2019.
Data di Pubblicazione: 15 Ottobre 2021