CEM-RMN

Esposizione dei lavoratori a campi elettromagnetici in ambito RMN

pubblicato il: 7 marzo 2018

Abstract

L’articolo inquadra il problema dell’esposizione degli operatori RMN al campo elettromagnetico.

È presentato l’esito di un accertamento tecnico condotto con specifico riferimento ai campi di gradiente in una sala contenente un’apparecchiatura RMN (risonanza magnetica nucleare) a 3 T (3 Tesla).

Si mostra che l’esposizione degli operatori ai campi di gradiente rispetta con ampio margine i limiti previsti per legge dal D.Lgs 81/08 (Testo Unico per la Salute e la Sicurezza dei Lavoratori).

E’ questo l’argomento che cercavi? Altrimenti consulta gli altri post sullo stesso tema in fondo a questa pagina.

Premessa

I dispositivi per RMN producono tre diverse tipologie di campo elettromagnetico:

  • un campo magnetostatico (CMS) molto intenso
  • un campo elettromagnetico a radiofrequenza (CRF) attivato ad impulsi;
  • un campo magnetico di gradiente (CMG) a frequenza intermedia.

Nella maggior parte delle situazioni il personale sanitario è esposto solo al CMS e alle conseguenze dei movimenti in esso. Il personale, infatti, lascia il locale che ospita il dispositivo durante l’esecuzione degli esami, quando vengono attivati il CMG e il CRF. Vi sono però alcune eccezioni, come la risonanza magnetica interventistica (ossia l’esecuzione di interventi chirurgici sotto continuo monitoraggio RM) oppure il caso di esami su soggetti sedati, per i quali può essere necessaria la presenza di un anestesista accanto al paziente. Il campo elettromagnetico a radiofrequenza è comunque poco rilevante dal punto di vista protezionistico, perché i livelli di campo elettromagnetico a cui potrebbe essere eventualmente esposto il personale risulterebbero in ogni caso molto bassi, grazie alla conformazione delle bobine utilizzate per generarli, che tende a confinare la presenza del CRF nella sola regione occupata dal paziente. Rimane pertanto l’eventuale esposizione al campo di gradiente, quale potenziale esposizione pericolosa in queste circostanze.

Campo magnetico statico

La Direttiva 2013/35, per quanto riguarda i valori limite, si rifà alle linee guida rilasciate da ICNIRP (International Commission on Non-Ionizing Radiation Protection) nel 1998 sui campi ad alta frequenza, nel 2009 sui campi statici e nel 2010 sui campi a bassa frequenza. ICNIRP ha inoltre pubblicato nel 2014 le linee guida concernenti il movimento di un individuo in un campo magnetostatico e l’esposizione ai campi magnetici lentissimamente variabili nel tempo; queste però, al momento, non sono state inserite in atti legislativi formali.

Il D.Lgs 81/08, così come modificato dal D.Lgs 159/16 (dispositivo di recepimento della direttiva 2013/35) individua un VLE relativo agli effetti sensoriali applicabile in condizioni di lavoro normali (all. XXXVI, parte II, tabella A1) correlato alla prevenzione di nausea e vertigini dovute a disturbi sull’organo dell’equilibrio, e di altri effetti fisiologici, conseguenti principalmente al movimento del soggetto esposto all’interno di un campo magnetico statico. Tale valore limite è pari a 2 T per l’esposizione del corpo intero (per il soli arti, il valore limite di esposizione sensoriale sale a 8 T).

Il rispetto di questo limite, da verificarsi per tronco e testa, garantisce la protezione da detti effetti e non richiede l’attivazione di specifiche misure di prevenzione.

Eventuali esposizioni del corpo intero superiori al valore limite sensoriale di 2 T ma inferiori a 8 T, garantiscono da possibili effetti avversi per la salute del lavoratore ma possono comportare la comparsa degli effetti sensoriali di cui sopra.

Si ricorda infine che ICNIRP ha pubblicato nel 2014 delle linee guida concernenti il movimento di un individuo in un campo magnetostatico e l’esposizione ai campi magnetici lentissimamente variabili nel tempo; queste però, al momento, non sono state inserite in atti legislativi formali.

Campi di gradiente

Considerato che tali campi dipendono dal tipo di sequenza di esame impostata, eventuali misurazioni sono da condurre utilizzando le sequenze maggiormente rappresentative, nella posizione più vicina al macchinario occupabile dall’addetto nel caso di assistenza al paziente.

Gli scriventi hanno eseguito una campagna di misurazioni di cui si riporta una sintesi di seguito.

Apparato: RMN 3T Signa PET/MR

Condizioni di misura 1: Test condotto impostando differenti sequenze di esami, con coil Body (40 cm x 40 cm). Sonda posizionata a 36 cm dal carter, a 110 cm da terra, allineata con il bordo del lettino (si vedano le foto più sotto).

Condizioni di misura 2: Test condotto impostando differenti sequenze di esami, con coil Head (40 cm x 40 cm). Sonda posizionata a 36 cm dal carter, a 110 cm da terra, allineata con il bordo del lettino (si vedano le foto più sotto).

Posizione di misura 1 e 2: misura nella posizione occupata dagli addetti durante l’assistenza al paziente, all’altezza del basso tronco (ventre), punto a peggior esposizione.

Misurazione del campo magnetico di gradiente in prossimità del gantry di una RMN a 3 T

Sequenze total body esaminate:

01a) Total body, sequenza FSE
01b) Total body, sequenza FGRE
01c) Total body, sequenza FSE XL
01d) Total body, sequenza DWI-EPI (b=0, e=1000)
01e) Total body, sequenza DWI-EPI (b=0, e=3000)
01f) Total body, sequenza GREPI coronale
01g) Total body, sequenza GREPI obliqua

Indici di esposizione di campo magnetico (riferiti ai Valori di Azione inferiori):

01a: 0.22
01b: 0.18
01c: 0.19
01d: 0.19
01e: 0.19
01f: 0.15
01g: 0.17

Sequenze head esaminate:

02a) Head, sequenza FSE
02b) Head, sequenza FGRE
02c) Head, sequenza FSE XL
02d) Head, sequenza DWI-EPI (b=0, e=1000)
02e) Head, sequenza DWI-EPI (b=0, e=3000)
02f) Head, sequenza GREPI coronale
02g) Head, sequenza GREPI obliqua

Indici di esposizione di campo magnetico (riferiti ai Valori di Azione inferiori):

02a: 0.21
02b: 0.18
02c: 0.20
02d: 0.19
02e: 0.20
02f: 0.15
02g: 0.15

Condizioni di misura 3: Test condotto impostando la medesima sequenze di esame (Head, sequenza FSE XL), con coil Head (24 cm x 24 cm), con sonda posizionata a 36 cm dal carter, allineata con il bordo del lettino e a due differenti altezze.

Posizione di misura 3: misura nella posizione occupata dagli addetti durante l’assistenza al paziente, con sonda posizionata alle seguenti altezze da terra:

03a) 152 cm (rappresentativa dell’esposizione a livello del capo dell’addetto)
03b) 129 cm (rappresentativa dell’esposizione a livello del torace dell’addetto)

Indici di esposizione di campo magnetico (riferiti ai Valori di Azione inferiori):

03a: 0.18
03b: 0.20

Come atteso, le misurazioni eseguite indicano che gli indici di esposizione occupazionali, riferiti ai campi di gradiente, sono sempre rispettati con ampio margine.

Non sono state compiute verifiche sugli indici di esposizione generica che si assumono tuttavia superati in ogni circostanza.

Sulla base di queste misurazioni e tenuto conto degli elevati livelli di campo magnetico statico, le misure di prevenzione dovranno prevedere il divieto di accesso al locale RMN ad eventuali soggetti particolarmente sensibili al rischio e a persone appartenenti al pubblico, diverse dal paziente, nonché l’installazione della seguente segnaletica:

UNI EN ISO 7010:2014, cod. W005, radiazioni non ionizzanti (raccomandato)


UNI EN ISO 7010:2014, cod. W006, campi magnetici statici intensi


UNI EN ISO 7010:2014, cod. P007, vietato l’ingresso ai portatori di AIMD

UNI EN ISO 7010:2014, cod. P014, vietato l’ingresso ai portatori di protesi metalliche od oggetti metallici nel corpo

Conclusioni

Come già atteso sulla base di quanto restituito dal contributo di Bonuti (2016), anche l’esito delle prove da noi condotte e sinteticamente illustrate in questo breve articolo, svoltesi su una macchina per risonanza magnetica nucleare (RMN) a 3 T (3 Tesla), l’esposizione dell’eventuale personale esposto ai campi di gradiente rispetta i valori limite con ampio margine.

Bibliografia

————————

Creative Commons
Attenzione: questo articolo è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Ovvero sei libera/o di condividere o modificare questo materiale con qualsiasi mezzo e formato e con qualsiasi fine, anche commerciale, alla condizione di riconoscere una menzione di paternità adeguata. Ad esempio con un link alla versione originale e/o citando il sito da cui è tratta e l’URL completo della pagina.

————————

Articoli su temi analoghi
Contattaci

    Policy sulla privacy